Ieri in un incontro online Iuav ha fornito i dati di affluenza della piattaforma, realizzata da Agata (associazione agenzie immobiliari specializzate in locazioni turistiche), dal 15 settembre 2020 al 12 aprile 2021. «Il primo anno è stato di rodaggio» spiega il presidente di Agata Massimo Maccatrozzo «Abbiamo lavorato per due mesi, poi è iniziato il lockdown e quindi la sfida vera per realizzare il progetto è adesso». Su 163 appartamenti messi online il 75% è stato affittato tramite la piattaforma Study in Venice, il 16% con altri canali e il 9% contratti invece eliminati senza finalizzare. Tuttavia le richieste sono state 1423, molte più degli alloggi disponibili e di una minima parte di studenti che sono circa ventimila a Venezia tra Iuav, Ca' Foscari, Conservatorio e Accademia.
All'incontro c'erano Abbav, il rettore Alberto Ferlenga, l'avvocatura civica del Comune e Confedilizia, oltre che a docenti Iuav come Laura Fregolent e Micol Roversi Monaco che ha illustrato le strategie che vengono realizzate negli altri Paesi per incrementare la residenzialità e controllare il proliferare di locazioni. La sfida sarà nei prossimi mesi quando si spera che, grazie anche ai vaccini, l'università riprenda in presenza.