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VENEZIA, LO IUAV CERCA CASE PER GLI STUDENTI (CORRIERE DEL VENETO)

Raddoppiate le richieste nel portale: tre volte su 4 si firma il contratto. Accordo con 12 hotel per usare le stanze

Data: 02.08.21. «L’appartamento è un piccolo monolocale al piano terra, l’avevamo messo a reddito in attesa che potesse andarci ad abitare nostra figlia, ma con il Covid ormai avevamo più spese che guadagni. Abbiamo deciso di inserirlo nel portale per gli studenti, ricevendo subito una pioggia di richieste». Elisa racconta la sua decisione con un pizzico di orgoglio, lei che è padovana, ha studiato a Treviso, vissuto a Martellago e ora trasferita all’estero crede molto nei fuorisede «cittadini del mondo» e si dice felice di come quella casa a Venezia possa offrire un’opportunità a una ragazza francese.

Tante domande

In realtà, per quel monolocale, le domande da oltre confine sono state la maggior parte, ma si tratta di un’eccezione: sul portale students.veniceapartment.com si collegano soprattutto italiani. Negli ultimi tre mesi gli accessi si sono moltiplicati, passando da 1423 a 277, con picchi di 400 visite in una sola giornata. Il sito è stato lanciato nel 2020 su impulso del mondo universitario (il polo Study in Venice comprende Iuav, conservatorio e Accademia) con l’appoggio di istituzioni locali e associazioni di categoria proprio nella speranza di riconvertire in appartamenti per studenti quelle affittanze turistiche rimaste orfane dei clienti a causa della pandemia. «Abbiamo intravisto una breccia e abbiamo provato subito ad inserirci, a Venezia ci sono 30 mila studenti e abbiamo sempre voluto che questi potessero vivere in città quando studiano e magari anche in seguito», spiega il rettore uscente dello Iuav Alberto Ferlenga.

Numeri positivi

L’ateneo sta registrando numeri positivi e non bastano gli alloggi: «Abbiamo accordi con gli studentati, convenzioni di ogni tipo, ma dobbiamo continuare a guardarci intorno a 360 gradi, per questo abbiamo anche firmato un accordo con 12 hotel per usare anche le loro camere — continua — Ma speriamo che sempre più privati mettano a disposizione le loro case sul portale, che è il modo più semplice e diretto, basta solo vincere i vecchi luoghi comuni sugli studenti turbolenti, ormai poco giustificabili». Al momento sul portale «resistono» ancora un centinaio di annunci, e solo 3 su 10 sono per la terraferma. Principalmente pubblicano i privati (80%) ma ci sono anche una manciata di agenzie. Almeno altrettanti gli annunci già cancellati, e appena uno ogni dieci si è chiuso in un nulla di fatto: il 75 per cento conclude l’accordo già online, un altro 15 risolve fuori dal circuito.